Ogni anno milioni di italiani emigrano per cercare fortuna all’estero.  Molti beneficiano dell’indennità di disoccupazione e si chiedono se possono continuare a percepirla anche in uno stato estero.

Le normative vigenti al momento in Europa lo consentono e per continuare a ricevere la Naspi ci sono degli adempimenti da sostenere prima della partenza. In questo articolo scopriremo cosa bisogna fare per non rinunciare a questo sostegno quando si parte per cercare lavoro fuori dai confini italiani.

Si ha diritto alla Naspi quando si cerca lavoro all’estero?

La Naspi è l’indennità economica prevista per i disoccupati distribuita dall’INPS. Viene erogata anche ai soggetti che sono emigrati all’estero e per non perderla ci sono degli adempimenti da rispettare. Molti italiani perdono questo prezioso sussidio economico perché non sono a conoscenza delle leggi europee in materia.

Possono beneficiare di questa indennità tutti i soggetti che hanno perso il proprio lavoro involontariamente e non hanno presentato la domanda di dimissione. Il contributo erogato equivale alla metà delle settimane retribuite nei 4 anni precedenti alla perdita del posto. Per ricevere la Naspi bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Possedere lo stato di occupazione e la dichiarazione di disponibilità immediata per l’impiego
  • Aver lavorato per 30 giorni nell’anno precedente alla disoccupazione
  • Dimostrare di esser stato retribuito per almeno 13 settimane durante i 4 anni prima della perdita del lavoro

Cosa fare quando si emigra all’estero?

Un disoccupato italiano può ricevere la Naspi nei paesi membri della comunità europea e in quelli non comunitari convenzionati con lo stato italiano. Per esportare il sussidio all’estero bisogna iscriversi presso l’ufficio dell’impiego del paese ospitante. In questo caso la Naspi verrà elargita per tre mesi durante la ricerca di una nuova occupazione.

Chi ha intenzione di emigrare deve comunicare al proprio centro per l’impiego la volontà di recarsi all’estero per cercare una nuova opportunità. La mancata segnalazione invalida il processo di esportazione del sussidio. Il beneficiario che trova lavoro all’estero con un contratto minimo di 6 mesi non riceverà più la Naspi fino al termine del contratto.

Per conservare questo diritto in Europa il disoccupato deve iscriversi dunque ad un centro per l’impiego e restare a disposizione dell’ente per 4 settimane prima della partenza. Una volta raggiunta la destinazione stabilita bisogna sottoporsi ad un controllo per la verifica delle condizioni vigenti nel paese di arrivo. La Naspi non è prevista invece per i disoccupati che emigrano in stati non comunitari o che non hanno stipulato degli accordi in materia.

Conclusione

La Naspi non decade col trasferimento all’estero. La comunità europea agevola le forme di sussidio per i disoccupati garantendo il giusto sostegno economico per chi è costretto ad emigrare in cerca di un nuovo lavoro.